Ancor oggi la concezione prevalente di infinito è quella, sostanzialmente di matrice aristotelica, di infinito “potenziale”, infinitamente lontano, al di là di ogni orizzonte visibile.
Sovvertendo tanto la logica razionale di Aristotele, quanto la teologia di Agostino, secondo la quale l’infinito sarebbe attributo esclusivamente divino, E.B. Drummond prende invece spunto dalla “Teoria della nascita umana” di Massimo Fagioli per sostenere che l’infinito è in realtà dentro di noi, all’origine del pensiero, di quella realtà psichica che ciascuno realizza al momento della nascita.
Più che proporre un punto d’arrivo, Drummond sembra invitare il lettore ad ulteriori ricerche su quel terreno dove confluiscono scienze umane e scienze della natura.
Leggi qui l’articolo di Edoardo B. Drummond, ‹Quella linea impercettibile sospesa tra il nulla e l’infinito› (dicembre 2018).