10. Si può comprendere il mondo senza gli dèi?
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• 10. Si può comprendere il mondo senza gli dèi? [151-162]
10.1. Il conflitto [155-162]
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TERMINI-CHIAVE
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• anacronismo • anatomia (anatomia medica)
• assolutismo
• astrolabio
• astronomia
• ateismo (ateismo militante)
• attualità (attualità di Anassimandro)
• biblioteca (Biblioteca di Alessandria)
• cannibale (in sant’Agostino)
• Chiesa (Chiesa Cattolica italiana)
• civiltà (civiltà micenea, civiltà occidentale)
• colonialismo
• comprensibilità (comprensibilità del mondo)
• comprensione (comprensione del mondo)
• compromesso (compromesso democratico)
• conflitto
• conoscenza (avventura della conoscenza)
• coscienza (coscienza individuale)
• cosmogonia
• cosmologia (cosmologie babilonesi)
• cristianesimo
• critica (critica alla religione)
• curiosità
• decreto (Decreti teodosiani)
• dissoluzione
• divinità
• divino (sfera del divino, rilevanza del divino, presenza del divino)
• equazione (equazioni di Maxwell)
• eresia
• esistenziale (motivazioni esistenziali)
• etica
• faraone (faraoni)
• fenomeno (fenomeni naturali, fenomeni meteorologici)
• fondamento (fondamenti)
• geometria (teorema di geometria, geometria euclidea)
• geografiaª (struttura geografica del mondo)
• guerra (guerre di religione, iniziare una guerra)
• ignoranza (riconoscimento della nostra ignoranza)
• Illuminismo (Illuminismo settecentesco)
• impero (impero romano, grandi imperi antichi)
• intelligenza
• interpretazione (interpretazione del mondo, interpretazione naturalistica)
• intolleranza (intolleranza religiosa)
• legge (leggi matematiche del cielo)
• linguistico (atto linguistico)
• mente (mente divina)
• modello (modello occidentale)
• monoteismo (monoteismo ebraico)
• morale
• ‹Mouseion› (ad Alessandria)
• naturalismo
• origine (origine del cosmo)
• ottica
• pagano (testi pagani)
• peccato (il primo dei peccati)
• pensiero (pensiero dominante, pensiero mitico-religioso, pensiero naturalistico, pensiero razionale, pensiero scientifico)
• politeismo
• potere
• principio (principio naturalistico)
• ragione
• religione (centralità della religione)
• religiosità (religiosità diffusa, religiosità antica)
• resistenza
• ricerca (ricerca di spiegazioni)
• rigenerazione
• rigorismo (rigorismo biblico)
• rituale (aspetto rituale: matrimoni, funerali)
• rivoluzione (rivoluzione francese, rivoluzione russa)
• ruolo (ruolo privato, ruolo pubblico)
• sapere (sapere filosofico, sapere pagano, sapere razionale, sapere scientifico)
• spiritualità (spiritualità privata)
• statica
• teocrazia
• tradizione
• università
• verità
• violenza (violenza antintellettuale)
• vita
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(ª) espressione non esplicitamente contenuta nel testo.
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TOPONIMI
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• Alessandria (Biblioteca, ‹Mouseion›, tempio di Apollo) • Apamea (in Siria)
• Arabia (sapienti arabi)
• Areopoli (in Arabia)
• Assiriaª (minaccia assira)
• Atene
• Babilonia
• Cielo
• Egitto
• Eriopoli (in Fenicia)
• Europa
• Gaza (in Palestina)
• Gerusalemme
• Greciaª (mercenari greci)
• Indiaª (sapienti indiani)
• Ioniaª (scuola ionica)
• Iran
• Italia (Chiesa Cattolica italiana)
• Mileto (speculazioni milesie)
• Naucratis
• Persiaª (sapienti persiani)
• Petra (in Arabia?)
• Raphi (in Palestina)
• Roma (impero romano)
• Riyad
• Teheran
• Terra
• USAª (Stati Uniti)
• Washington
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(ª) denominazione non esplicitamente contenuta nel testo.
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PERSONAGGI, STUDIOSI E OPERE
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• Abbagnano (Nicola Abbagnano: ‹Storia della filosofia›)* • Agostino (sant’Agostino: ‹La Città di Dio›, ‹De Civitate Dei›)
• Alighieri (Dante Alighieri)
• Anassagora
• Anassimandro
• Apollo (dio greco)
• Apsu (nell’‹Enuma Elish›)
• Archimede
• Aristofane
• Aristotele (‹De anima›)
• Copernico
• Darwin
• Dio (nella ‹Bibbia›)
• Euclide (geometria euclidea)
• Eva (nella Bibbia)
• Galileo
• Ipazia
• Josiaha [= Josiah, 1° cap.] (= Giosia)
• Laplace*
• Lucrezio (‹De rerum natura›)
• Maxwell
• Napoleone*
• Newton
• Oceano (nell’‹Iliade›)
• Omar (il Califfo Omar)*
• Platone
• Socrate
• Talete
• Teodosio (imperatore)
• Teone
• Tolomeo (Claudioª Tolomeo)
• Tolomeo I (re greco d’Egitto)
• Tommaso (san Tommaso)
• Ulisse (nella ‹Divina Commedia›ª)
• Zeus
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(*) menzionato nelle note.
(ª) riferimento o dettaglio non esplicitato nel testo.
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ANNOTAZIONI E SPUNTI
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COMMENTO — Anassimandro è il primo, di cui ci restino tracce scritte, a proporsi di spiegare le cose del mondo in termini di fenomeni naturali causati da altri fenomeni naturali, senza quindi far ricorso ad alcuna realtà divina, ma dando anche del mondo un’immagine unitaria, in cui il molteplice che è oggetto della nostra esperienza viene ricondotto a un numero esiguo di cause fisiche, potenzialmente e possibilmente una sola (l’‹arché›, che egli identifica nell’‹apeiron›); inizia così una linea di pensiero che, pur senza criticare apertamente quel “pensiero religioso” che già ai suoi tempi dominava da millenni (e che sembra dominare ancora oggi), inevitabilmente pone ad esso una sfida, rendendo il mondo oggetto di una “curiosità” nuova, che non si accontenta di spiegazioni fantastiche, ma cerca nessi logici tra i fenomeni, e tende a sottrarre alla religione quella funzione di “unificazione concettuale” – ma anche di coesione sociale – che ne era la principale ragion d’essere. Escludere il ruolo del divino nella spiegazione del mondo significa anche eliminare qualsiasi traccia di antropomorfizzazione (giacché il divino è sempre proiezione dell’umano): non ci sono più parole, litigi o lotte tra dèi rivali, all’origine delle cose del mondo, ma solo eventi naturali. In un certo senso, però, questo cambiamento di prospettiva finirà per aumentare la separazione tra l’essere umano e la natura che lo circonda, rendendo necessaria una ricerca sulle specificità e sulle origini dell’umano: se non siamo stati creati già bell’e fatti da un dio, come possiamo essere stati “prodotti” dalla natura? La reazione del “pensiero mitico-religioso” e delle forze sociali che ad esso si appoggiano non tarderà a farsi sentire, ed assumerà toni anche estremamente violenti; accuse di empietà fioccano già nei primi secoli successivi (Socrate sarà condannato a morte, Anassagora all’esilio), ma non impediscono alla scienza ellenistica di svilupparsi; saranno la conquista romana (vedi Lucio Russo) e l’avvento al potere del cristianesimo (i Decreti teodosiani del 391-392) a stroncare insieme quanto restava del politeismo e quel primo rigoglioso sviluppo della scienza, instaurando (o ripristinando?) la teocrazia. I centri del sapere antico verranno sistematicamente devastati, le opere distrutte o disperse, gli ultimi scienziati uccisi (l’assassinio di Ipazia è del 415).
Pochi codici antichi sfuggiranno alla distruzione, custoditi dai sapienti indiani, persiani ed arabi, e catalizzeranno, quando dopo molti secoli le condizioni economiche e sociali lo consentiranno, la rinascita della scienza in Occidente. Questa dovrà subito scontrarsi con il potere religioso (l’Inquisizione), finché con l’Illuminismo si cercherà di realizzare una “coesistenza pacifica”, definendo e circoscrivendo specifiche aree di competenza. Ma sarà un equilibrio precario, perché, da un lato, nessuna delle 2 contendenti, ricerca tecnico-scientifica e fede religiosa, può accettare di buon grado “limiti” alla propria applicabilità, che cercherà di estendere a spese della rivale. Dall’altro, l’opposizione non è totale, e ciascuna si lascia contaminare dall’altra; la stessa teologia cristiana non è che il tentativo di conciliare la fede nei sacri testi e la ragione; sul versante opposto, diversi religiosi (gesuiti, in particolare) daranno contributi significativi allo sviluppo della scienza moderna (per esempio all’ottica, o alla teoria del Big Bang, ma questo Rovelli non lo dice).
Nel tempo, la linea di pensiero cui Anassimandro diede inizio ha avuto un successo insperato e innegabile, modificando e plasmando con le conoscenze ottenute e le ricadute tecnologiche il nostro modo di vita quotidiano; ciononostante, buona parte della popolazione mondiale sembra ancora aver bisogno di qualche divinità per dare un senso alla propria esistenza; il problema sollevato 26 secoli fa da Anassimandro rimane dunque del tutto attuale.
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[] Carlo Rovelli, ‹Che cos’è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro›, Mondadori 2011.
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