3. I fenomeni atmosferici
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• 3. I fenomeni atmosferici [41-47]
3.1. Il naturalismo cosmologico e biologico [45-47]
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TERMINI-CHIAVE
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• ‹apeiron› • atmosferico (fenomeni atmosferici)
• big bang (storia del big bang)
• ciclo (ciclo dell’acqua)
• climaª (condizioni climatiche)
• complessità (complessità del mondo)
• comprensibilità (comprensibilità del mondo)
• cosmologia
• divino (cielo = luogo privilegiato del divino)
• evaporazione
• evoluzione (evoluzione delle specie)
• ipotesi
• meteorologico (fenomeni meteorologici)
• metodologico (proposta metodologica)
• naturale (cause naturali)
• naturalismo
• origine (origine del mondo, origine della vita)
• pioggia (piogge)
• prescienza
• religione
• scetticismo
• scientifico (indagine scientifica sul mondo)
• scienza (storia della scienza, scienza greca – o ellenistica?)
• sole
• soprannaturale (traccia di soprannaturale)
• terra
• terremoto (terremoti)
• vento (flusso d’aria)
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(ª) espressione non esplicitamente contenuta nel testo.
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TOPONIMI
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• Atene • Greciaª (scienza greca)
• Mileto
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(ª) denominazione non esplicitamente contenuta nel testo.
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PERSONAGGI, STUDIOSI E OPERE
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• Aezio • Ammiano Marcellino
• Anassimandro
• Aristofane (‹Nuvole›)
• Darwinª (evoluzione naturale delle specie)
• Ecateo (Ecateo di Mileto: ‹Genealogie›)
• Eolo (dio greco)
• Esiodo (VIII-VIII sec. a.e.v.ª)
• Ippolito
• Platone (‹Simposio›)
• Poseidone (dio greco)
• Seneca
• Socrate (nelle ‹Nuvole›, quello vero)
• Strepsiade (nelle ‹Nuvole›)
• Zeus (dio greco)
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(ª) riferimento o dettaglio non esplicitato nel testo.
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ANNOTAZIONI E SPUNTI
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COMMENTO — La meteorologia è un ambito nel quale si può evidenziare quanto sia innovativo l’approccio di Anassimandro; pur non potendo azzardare teorie quantitative — incerte del resto anche con i moderni strumenti di calcolo — egli non ricorre a spiegazioni soprannaturali come fanno gli autori precedenti, ma cerca di spiegare gli eventi in base alle cose stesse della natura (acqua, aria, terra, fuoco), tenta cioè “spiegazioni naturalistiche” delle quali alcune risultano sorprendentemente azzeccate; una di queste è il “ciclo dell’acqua” (che studiamo ancora oggi a scuola); un’altra è l’evoluzione naturale delle specie viventi che, anticipando Darwin, connette persino ai cambiamenti climatici. NOTA 1: in realtà, la ricerca di “spiegazioni naturalistiche” sarebbe attribuibile già a Talete, ritenuto, anche da Rovelli, il “maestro” di Anassimandro; di Talete però, sfortunatamente, si conoscono solo 4 asserzioni riportate da Aristotele, oltretutto in opere diverse (‹De anima›, ‹De caelo›, ‹Metaphisica›), asserzioni che a prima vista sembrerebbero discutibili e persino contraddittorie.
NOTA 2: mentre le intenzioni degli dèi erano ovviamente imperscrutabili e si poteva solo cercare di indovinarle, per assecondarle o mitigarle mediante sacrifici, possiamo evidenziare come l’approccio “naturalista” di Anassimandro sia completamente diverso; esso implica che non esista nulla, nella natura, di “incomprensibile” o di “inconoscibile”; qualsiasi fenomeno naturale — incluso l’essere umano, e dunque anche il funzionamento del suo corpo ed il pensiero — può essere studiato e compreso sulla base di altri fenomeni naturali, senza ricorrere ad alcunché di “esterno”, cioè di soprannaturale (e stiamo parlando di 26 secoli fa!). Corollario: se è possibile studiare, comprendere ed intervenire sulla realtà, allora è “criminale” non farlo (si pensi alla medicina); la conoscenza diventa in tal modo un “obbligo”, un “dovere” per l’essere umano.
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[] Carlo Rovelli, ‹Che cos’è la scienza. La rivoluzione di Anassimandro›, Mondadori 2011.
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